PEETA

L’obiettivo delle mie composizioni (pittoriche, scultoree e murali) è l’interazione geometrica delle forme con l’ambiente circostante. Il mio fine nel dipingere su parete, in particolare, è quello di dialogare con il contesto confinante, architettonico o meno, secondo i parametri strutturali e culturali che lo caratterizzano.

All’inizio i miei lavori cercavano semplicemente di esprimere le qualità plastiche delle singole lettere e nel particolare di quelle che compongono il mio pseudonimo Peeta. Successivamente, questa fusione tra lettering puro e stile tridimensionale si è evoluta fino a creare un equilibrio compositivo visualmente ritmato. Ad oggi, tramite la pittura anamorfica che ridisegna illusoriamente i volumi delle superfici coinvolte, l’intento delle mie opere è quello di determinare una temporanea “sospensione della normalità” suscitando la percezione alterata di contesti familiari e dunque una nuova concezione degli spazi e della realtà tutta.

Metaforicamente, il tentativo è quello di neutralizzare i preconcetti e sollecitare la nascita di nuovi punti di vista. L’anamorfismo incarna nel modo più assoluto l’intento, da sempre presente nelle mie produzioni, di svelare l’ingannevolezza della percezione umana, attraverso giochi ottici che, partendo dal tentativo di conferire una parvenza tridimensionale ad una rappresentazione pittorica, finiscono per voler svelare la loro capacità di ingannare.

Proprio l’anamorfismo mi ha portato a modificare le forme della mia pittura le quali, nel tentativo di interagire con i moduli più tradizionali delle strutture architettoniche, hanno mutato da figure morbide e irregolari a solidi geometrici.

Da sempre parallela alla mia attività pittorica, la scultura risulta fondamentale per tutte le mie produzioni in quanto rappresenta per natura intrinseca una possibilità di contatto diretto con la tridimensionalità e, dunque, una fonte di studio al fine di migliorare la comprensione delle forme e del rapporto della luce con le superfici.


Manuel di Rita, cresciuto in provincia di Venezia, si fa conoscere dal principio degli anni ’90 nella scena italiana del writing, sotto lo pseudonimo di Peeta. La sua evoluzione si concretizza nella finale elaborazione di uno stile che prende spunto dalla scultura e dal design industriale e giunge ad una personale esecuzione della pittura tridimensionale e anamorfica. Fa parte dell’EAD crew di Padova, dell’FX crew e dell’RWK crew, entrambe di New York. Nato e cresciuto come graffiti writer, è oggi un artista multidisciplinare attivo nell’ambito della pittura, della scultura e del muralismo. Le sue opere lo hanno spinto, negli anni, ben oltre i confini italiani e la sua arte, attraverso festival e mostre di risonanza mondiale, è ormai approdata in tutti i continenti.

LE SCULTURE

SCULTURE IN PVC
La prima fase della costruzione di sculture in PVC prevede l’utilizzo di un programma di modellazione 3D, grazie al quale è possibile avere un’immediata visione tridimensionale della scultura, riconoscere tutte le superfici che andranno a comporla e disporle virtualmente su di un piano bidimensionale. Nella seconda fase si procede al ritaglio della lastra in PVC e all’assemblaggio delle varie parti. La fase finale consiste nella copertura della superficie in PVC con uno strato di poliestere per mascherare le imperfezioni e far apparire la superficie della scultura come unica.

SCULTURE IN RESINA E FIBRA DI VETRO
Le sculture in resina e fibra di vetro sono realizzate attraverso l’assemblaggio di scocche ricavate da stampi in PVC costruiti a mano.

SCULTURE IN BRONZO
Le sculture in bronzo sono create utilizzando la tecnica della fusione a cera persa.

LE TELE

Le tele sono dipinte con colori acrilici e pittura ad olio utilizzando principalmente pennelli o aerografo.